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Ruggero e Trigano, i pionieri del turismo
Tra nubifragi e treni diretti Parigi-Cefalù, la rivalsa della perla siciliana
“[…] Non c’è turista che viaggiando per la Sicilia, minimo che sia il suo interesse alle cose dell’arte, non si senta desideroso di fermarsi a Cefalù […]” (Leonardo Sciascia)
Cefalù, agosto 1129: data storica che cambiò le sorti della cittadina normanna. Anno e mese in cui Re Ruggero II, partendo da Salerno, era di ritorno verso la Sicilia. Quel giorno, però, qualcosa non andò per il verso giusto o forse, con il senno del poi, fu il destino a volere che l’epilogo di quella tragica giornata portasse dei frutti gioiosi. Il mare in tempesta sembrava non avere pietà per il Re e per il suo equipaggio, finché il Sovrano si rivolse al Signore facendogli una promessa: “[…] nel luogo in cui approderò dopo questo orribile nubifragio, farò sorgere un tempio alla tua gloria […]”. Il mattino seguente, tra urla di gioia dell’equipaggio, la nave aveva gettato le ancore a Cefalù. Fu l’anno dopo che il Re, mantenendo la parola data, fece ergere lì una Cattedrale oggi conosciuta come il Duomo della cittadina normanna.
Il merito della costruzione della Cattedrale, oggi patrimonio UNESCO dell’umanità e simbolo della città, va quindi a Re Ruggero, senza dubbio da poter identificare come pioniere del turismo cefaludese. Una struttura possente e vigorosa quella del Duomo, da ammirare sostando nella piazza luminosa che lo inquadra. Un riconoscimento che il 28 febbraio di ogni anno, data presunta della morte del Re, viene rinnovato: quel giorno un raggio di sole penetra da un ovulo nel transetto della Cattedrale illuminando, in perfetto allineamento, il punto in cui si trovava il regale sarcofago in cui era sepolto Ruggero II.
Ma il Re non fu l’unico a investire, anche inconsapevolmente, sul turismo cefaludese. Nel 1957 Gilbert Trigano venne folgorato dalla bellezza della cittadina normanna, così tanto da voler investire sul suo vero e proprio decollo turistico, aprendo un villaggio di vacanze oggi conosciuto come Club Med. A Trigano si deve la totale ridefinizione del concetto di vacanza dell’epoca: famiglie, coppie, grandi manager o semplici cittadini si univano nel concetto di convivialità e condivisione di esperienze nuove, parte da sempre del DNA del Club Méditerranée. “Lo scopo della vita è essere felici, il momento per essere felici è adesso, il posto per esserlo è qui”, questa la frase slogan del Club che segnò l’inizio di un sogno fatto di spensieratezza e divertimento.
Da lì a poco il villaggio diventa l’emblema della vacanza e tutto il mercato del turismo inizia a ruotare intorno al suo concetto innovativo. Tra il 1960 e il 1961 viene costruita la guardiola e la banchina al passaggio a livello di Santa Lucia, per consentire la fermata facoltativa dei treni turistici presso il Club Mediterranée. Sempre grazie a Trigano, in quegli stessi anni, vengono istituite le carrozze-dancing nei treni speciali Cefalù-Parigi e la fermata obbligatoria di tutti i convogli presso la stazione della cittadina normanna. A distanza di secoli, Re Ruggero II e Gilbert Trigano rappresentano l’inizio di un’era nuova che, nonostante la distanza temporale, li accomuna: l’era della rivalorizzazione di una delle perle più preziose della Sicilia, Cefalù.