ARTE E CULTURA
Cefalù un concentrato di storia e bellezza
“Emblematicamente intrisa di aure arabe e normanne” (così la descriveva Vincenzo Consolo) ha un centro storico molto caratteristico dove spicca la Cattedrale, un sontuoso monumento d’arte siculo-normanna
Un concentrato di storia e bellezza. Sospesa fra il Tirreno e le Madonie, Cefalù (patrimonio dell’Unesco) è dominata dall’imponente profilo della sua Rocca. È uno degli angoli più suggestivi e misteriosi di Sicilia, ma anche uno dei Borghi più belli d’Italia con la sua concatenazione di vicoli e stradine medievali.
“Emblematicamente intrisa di aure arabe e normanne” (così la descriveva Vincenzo Consolo) ha un centro storico molto caratteristico dove spicca la Cattedrale, un sontuoso monumento d’arte siculo-normanna fondata nel 1131 da Ruggero II, con le due svettanti torri. Al suo interno, come uno scrigno prezioso, custodisce gelosamente i mosaici dell’abside centrale del Cristo Pantocratore benedicente (1148), la fonte battesimale romanica, la croce lignea bifronte dipinta da Guglielmo da Pesaro e la Madonna con bambino (1533) di Antonello Gagini. Annesso alla Cattedrale, il Chiostro, decorato da colonne binate e con capitelli scolpiti.
Da non perdere, poi, la visita all’Osterio Magno complesso monumentale del XIII secolo che fu la residenza estiva dei Ventimiglia, o ancora l’affascinante lavatoio medioevale, scavato interamente nella roccia alla foce del fiume Cefalino, e il Teatro Cicero recentemente restaurato. Una passeggiata lungo corso Ruggero permetterà al visitatore di ammirare diverse emergenze architettoniche, dalla chiesa del Purgatorio (1668) al cui interno si trovano le spoglie del barone Enrico Piraino di Mandralisca, o ancora ammirare la facciata della chiesa dell’Addolorata di piazza Garibaldi, la sua torre campanaria alla base custodisce resti delle antica mura megalitiche della città.
Il museo Mandralisca è come un libro d’arte, al suo interno conserva opere che vanno dal VI secolo a.C. al seicento. Una visita non certo fugace darà la possibilità al visitatore di ammirare le diverse sezioni, quella malacologia, la biblioteca storica, la pinacoteca che ospita icone della scuola cretese bizantina, dipinti del XVII secolo, ma ciò che attrae per bellezza e per la sua notorietà è il famoso ritratto d’Ignoto attribuito ad Antonello da Messina e il ritrovato capolavoro di Sogliani e ancora la sezione archeologica che ospita il noto cratere a campana. Con una passeggiata a piedi è possibile raggiungere la vetta della Rocca che sovrasta la città ove ammirare un panorama mozzafiato a strapiombo sul Tirreno e visitare il tempio di Diana, edificio megalitico legato al culto dell’acqua o ancora andare alla ricerca delle tracce preistoriche della città di Ruggero nelle due grotte, denominate delle Giumente e delle Colombe, che si trovano sul versante settentrionale della stessa Rocca. A 15 chilometri dall’abitato, tra castagni, querce e frassini, sorge il Santuario di Gibilmanna: all’interno dell’ antico convento ci sono una ricca biblioteca e il Museo di arte sacra.