MAGAZINE
Il fascino del Castello dei Ventimiglia a Castelbuono
Il Castello di Castelbuono, simbolo della cittadina dell’entroterra palermitano.
E non potrebbe essere altrimenti vista la sua imponenza e la gloriosa storia che lo lega alla vita stessa di Castelbuono ancora oggi.
Il castello fu voluto dalla famiglia dei Ventimiglia, una delle più ricche e nobili famiglie della Sicilia che non è solo legata al castello, ma all’esistenza stessa della città di Castelbuono.
Sulle origini di Castelbuono, infatti, non si hanno molte informazioni, ma sappiamo che nel 1269 il re Carlo d’Angiò confisca lo stato feudale di Geraci ai Ventimiglia, costringendo l’allora capofamiglia Alduino a trovare una nuova sistemazione per gli abitanti del suo villaggio. L’insediamento viene sposato ad Ipsigro, un antico casale bizantino, che si trovava proprio dove oggi sorge il centro di Castelbuono.
Ai Ventimiglia, quindi, dobbiamo non solo la costruzione del castello, ma anche la nascita del centro abitato giunto fino a noi.
Tuttavia, proprio in concomitanza con il trasferimento, iniziano i lavori di costruzione della fortezza, sui resti di una costruzione bizantina pre-esistente.
L’anno di inizio dei lavori è il 1316, sotto la guida di Francesco Ventimiglia. La struttura squadrata con quattro torri agli angoli è chiaramente quella di una fortezza di sicurezza, che sfrutta la sua posizione per avvistare i nemici e bloccarli prima dell’arrivo a terra.
Nei secoli successivi il castello subisce diverse modifiche, anche seguendo funzionalità diverse da quella di sicurezza. Nella seconda metà del ‘400 viene dato più spazio alla cappella interna per accogliere le reliquie del teschio di Sant’Anna, seguendo la volontà dell’allora padrone Giovanni Ventimiglia.
Fino a quel momento, infatti, le reliquie della santa protettrice di Castelbuono erano conservate a Geraci; era tempo di riportarle nella ridente Castelbuono che, nel frattempo, cresceva in numero e in spazio fuori dal castello.
Duecento anni dopo, nel 1863, Francesco Rodrigo Ventimiglia vuole dare ancora più risalto alla cappella, spostandola più in alto e ridecorandola secondo i costumi dell’epoca.
Per questo scopo ingaggia due fratelli siciliani, Giuseppe e Giacomo Serpotta, che inconsapevolmente lasciano proprio dentro la cappella del castello di Castelbuono una delle più importanti opere d’arte della loro vita, che li consacrerà come artisti italiani e siciliani conosciuti a livello internazionale.
L’arte barocca è all’apice della sua espressione, con un utilizzo sapiente dello stucco che riempie la cappella di dettagli, sculture, rilievi. Non si può passare da Castelbuono senza lasciarsi incantare dalla meraviglia realizzata dai Serpotta.
Il Castello venne acquistato dal comune di Castelbuono nel 1920, e fu trasformato in un Museo Civico e luogo di attrazione turistica di rilevanza storica.
Al suo interno, il Museo è diviso in quattro sezioni:
- sezione archeologica, in cui l’esposizione segue la storia del castello, la sua evoluzione, oggetti della vita quotidiana al suo interno;
- sezione urbanistica, che ripercorre i cambiamenti della cittadina di Cefalù, dal primo insediamento alle sue espansioni;
- una pinacoteca con mostre di arte moderna;
- una sezione dedicata all’arte sacra, con ex voto, testi liturgici, dipinti, gioielli di culto devoti alla Vergine Maria.
Un castello quindi di grande fascino e interesse artistico che rende Castelbuono un borgo siciliano assolutamente da visitare.