RISTORANTI
Terrazza Costantino
La prima cosa che vedi quando arrivi è l’accoglienza della sala. Se avessi in sala un burbero, non andrebbe bene, per questo facciamo molta formazione.
Diffondere la bellezza dell’entroterra siciliano e della sua cucina è la mission del ristorante Terrazza Costantino di Sclafani che dal 2016 ha dato un tocco di modernità al locale. Giuseppe Costantino racconta com’è nato il ristorante e come ha cambiato formula rispetto a quella che era la vecchia trattoria dei genitori
Parliamo di Terrazza Costantino, com’è nato e come si è evoluto negli anni. E poi, perché il ristorante si chiama “Terrazza”?
«Nel posto in cui è nato il ristorante c’era la trattoria dei miei genitori, c’è stata per tanti anni questa trattoria di cucina tipica. Dopo la mia esperienza in alta Italia, tra Piemonte e Liguria, avevo un po’ abbandonato le mie radici, dove ero cresciuto. Abbiamo cambiato formula nel 2016, abbiamo aperto con Terrazza Costantino e da lì che è iniziato tutto. C’era già un legame forte con il territorio, anche se non sono né nato né cresciuto lì, io sono nato a Firenze mi sono spostato poi molto grande.
Per quanto riguarda il nome “terrazza”, è per la magnifica vista: parte della Sicilia ha il mare, ma noi abbiamo le montagne. Il ristorante poi si affaccia sul bosco di Favara del Granza, con la grande distesa di uliveti, che poi sarebbe la Valle dell’Himera che arriva fino a Bonfornello».
Qual è la mission del ristorante?
«Portare di nuovo alla conoscenza dell’entroterra che è il più bistrattato rispetto al perimetro della Sicilia che ha la fortuna del mare e quindi ha una marcia in più. Quando abbiamo aperto, la cucina era quella tipica del territorio, ma si doveva affinare nelle tecniche e in quello che volevamo proporre. Abbiamo intrapreso questo percorso e siamo al cinquanta per cento di quello che vogliamo dare al cliente. Stiamo collaborando molto con le persone del luogo, con gli agricoltori, con chi ci fornisce i prodotti. Per il novanta per centro lavoriamo con i prodotti che sono delle Madonie, e per il novantanove per cento con i prodotti della Sicilia, quindi non usiamo o usiamo il meno possibile prodotti come il parmigiano che non sono siciliani».
Com’è organizzato l’interno di Terrazza Costantino?
«Ci sono sedici coperti per scelta, anche perché il locale è molto più grande. Ci sarebbero le possibilità di ampliare i coperti, visto che ci sono tre sale. Ma venendo a Sclafani pensi ad un posto tranquillo e non ti aspetti di trovare confusione. Affittiamo anche il locale per eventi privati per massimo 30 persone.
Parlando di TripAdvisor, tutte le recensioni sono positive. Molti scrivono della difficoltà di raggiungere la città, però il commento che tutti fanno è “però ne è valsa la pena”. Premia molto l’atmosfera che siete riusciti a creare…
«È chiaro che il problema principale è quello della viabilità, ma quello è un problema dell’entroterra appunto. Stanno sistemando le strade adesso. Noi, dal canto nostro, offriamo anche un bell’ambiente musicale in stile jazz. Il sottofondo è naturalmente contestualizzato rispetto il ristorante».
Quali promozioni o pacchetti offre Terrazza Costantino?
«Ci sono diversi pacchetti, anche di pernottamento. Uno di questi, offre la prima colazione, frigo bar gratuito e percorso degustazione per due persone, compreso pernottamento al costo 130 euro a coppia, bevande escluse. La suite è fondamentale per chi viene da lontano e abbiamo optato per un costo basso per dare la possibilità a tutti di poter accedere. Funziona perché le persone si fermano molto volentieri, fanno la cena e partono l’indomani, vivono quello che è un paese tipico delle Madonie. Un posto dove staccare la spina completamente. Ci sono clienti che vengono da fuori, non soltanto siciliani, e per prenotare basta scrivere su Facebook, via email o via telefono.
Che esperienze avete con i turisti? Quali nazionalità cercano questo tipo di esperienza?
«Principalmente europei, i tedeschi o i francesi ad esempio, ma soprattutto l’italiano. Palermo e Caltanissetta sono le due città più vicine quindi i clienti arrivano principalmente da lì. Gli stranieri arrivano in estate soprattutto e a partire dai primi di aprile».
Valorizzare il territorio, dalla cucina ai suoi meravigliosi paesaggi, è quindi parte del lavoro del ristorante il cui nome designa già il desiderio di proporsi come una “terrazza” che si affaccia su Sclafani e sull’entroterra. Ma anche la volontà di presentarsi come un luogo di tranquillità e relax, per questo anche il lavoro di chi accoglie è fondamentale. La prima cosa che vedi quando arrivi è l’accoglienza della sala. Se avessi in sala un burbero, non andrebbe bene, per questo facciamo molta formazione. Lavoriamo molto su questo, per offrire al cliente un’esperienza piacevole a tutto tondo.