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Nangalarruni

Una cucina legata ai prodotti di stagione con piatti dal sapore antico alcuni rivisitati in chiave moderna con un pizzico di creatività.
Andare alla ricerca di maestri di enogastronomia e principalmente di maestri di memoria che si sono fatti carico di tanti saperi che hanno fatto camminare il mondo e l’umanità che la abita. Peppe Carollo del ristorante Nangalarruni di Castelbuono, a dirla alla Ermanno Olmi, è proprio questo, ma anche un fine conoscitore di vini e appassionato cercatore di funghi.
Nel cuore del caratteristico centro storico di Castelbuono, lungo il corso maestro della città che fu dei Ventimiglia, ospitato in un vicoletto c’è il ristorante di Peppe Carollo. Al “Nangalarruni” (il nome deriva dal famoso strumento a bocca che accompagna e caratterizza le canzoni popolari siciliane) la cucina è quella dell’entroterra siciliano, a parte carni e formaggi, i piatti che vanno per la maggiore sono quelli a base di verdure spontanee e principalmente funghi.
Una cucina legata ai prodotti di stagione con piatti dal sapore antico alcuni rivisitati in chiave moderna con un pizzico di creatività, come il filetto in crosta di manna mandorle e pistacchi e tanti altri prodotti dai profumi e sapori particolari e soprattutto autentici. Tra gli antipasti, la caponata di melanzane della nonna, il tortino di panecotto e ancora una selezione di salumi e formaggi tipici madoniti, il lonzino di suino nero affumicato al tabacco e roast beef di manzo marinato agli agrumi, e poi i funghi gratinati, con ricotta, verdure di campo e caciocavallo affumicato, e lo sformato ai funghi, patate, vellutata di ricotta e tartufo. Tra i primi piatti la zuppa di funghi, legumi bio e verdure di campo, spaghetti cacio, pepe e funghi di bosco, fusilli al ragù di maialino, prodotti dell’orto e ricotta di basilisco, pasta con tenerumi, patate, zucchine e ricotta salata o ancora la pasta e patate con funghi e fonduta di caciotta affumicata e tartufo. I secondi sono degni di una tavola principesca, assieme al filetto di maialino in crosta di manna anche quello al cartoccio in salsa di funghi e verdurine con patate al rosmarino, tagliata di manzo al sale affumicato, l’hamburger (carne di manzo, cicoria, pecorino San Nicola, cipolla croccante e salsa di formaggi), stinco di maiale in salsa di agrumi, filetto di maialino ripieno con ragusano, biete, fonduta di formaggi e miele di ape nera, coniglio in umido alle spezie madonite e tartufo. Un pranzo luculliano che non può che essere concluso con il dessert: la tipica Testa di Turco di Castelbuono o la cassata con gelato alla ricotta.
Una meta obbligata non solo per i buongustai ma anche per gli appassionati di vino, una cantina molto assortita con ampia varietà di etichette, oltre 600, e d’estate è possibile mangiare all’aperto. Previsto anche menù con formule degustazioni.