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Caltavuturo: cosa vedere in questo paese a due passi da Cefalù
La Sicilia è piena di paesini tutti da scoprire. Cosa vedere a Caltavuturo?
Un piccolo borgo madonita nell’entroterra della valle di Himera, a due passi dalla cittadina normanna di Cefalù, sovrastato dalla Rocca di Sciara: la storia di Caltavuturo è segnata da numerose dominazioni che si sono succedute nei secoli.
Sono due le ipotesi legate all’origine del nome Caltavuturo: secondo alcuni studiosi il nome della città viene fatto risalire alla dominazione araba, deriverebbe infatti da Qal‘at Abī l-Thawr (roccaforte di Abū Thawr), dal nome del condottiero musulmano che se ne insignorì.
La seconda ipotesi lega il nome di Caltavuturo alla parola araba araba qal‘at (rocca) e da quella siciliana vuturu / vuturuni (avvoltoio / grifone) andando così a prendere il significato di Rocca dell’Avvoltoio, rapace tuttora presente nel territorio. Sarebbe questa l’ipotesi storicamente più accreditata, tanto da aver dedicato al paese uno stemma che rappresenta una torre medievale con un grifone appollaiato sulla cima.
Per i turisti che soggiornano a Cefalù, raggiungere Caltavuturo è semplice
Approfittando di una gita fuori porta, è possibile andare alla scoperta di questo caratteristico paesino del Parco delle Madonie. Cosa vedere a Caltavuturo?
La visita può iniziare a partire dalla Chiesa Madre anche detta Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo risalente al XVI secolo. La Chiesa conserva opere di valore come la Madonna della Neve di Francesco Laurana o il gruppo marmoreo di scuola gaginesca raffigurante l’Annunciazione.
Anche la Chiesa Santa Maria del Gesù, annessa al convento dei Frati minori riformati di San Francesco, ospita opere di notevole valore artistico: qui si possono, infatti, ammirare il Crocifisso ligneo di frate Umile da Petralia risalente al XVII e la tela che raffigura la visita di Maria a Santa Elisabetta, opera del pittore Pietro Novelli.
Consigliata anche una visita al Museo Civico di Caltavuturo dedicato a Giuseppe Guarnieri, ospitato presso l’Antico Convento San Francesco dei Frati minori Riformati risalente al primo trentennio del XVII secolo. Inaugurato nel 2008, si articola in quattro sezioni permanenti insieme a diversi allestimenti temporanei. Tra le sezioni è interessante quella dedicata al sito geopark della Rocca di Sciara, mentre degno di nota è la Phiale aurea in oro massiccio, ritrovato a Monte Riparato, databile tra la fine del IV e l’inizio del III secolo a.C.
Statue della scuola del Gagini sono esposte all’interno della Chiesa Santa Maria La Nova denominata Badia, insieme ad un’opera dello scultore gangitano Filippo Quattrocchi. Merita una visita anche il Castello di Terravecchia, luogo ideale per gli amanti delle escursioni e delle lunghe passeggiate: si erge sull’omonima rupe che costituisce il vecchio centro abitato di origine medievale.
Oggi sono visibili alcuni resti degli ambienti della fortezza, le mura perimetrali e tre torri, due rettangolari e una semicircolare, e le tracce della chiesa madre intitolata a San Bartolomeo. Il tutto è circondato da un folto bosco dovuto all’opera di rimboschimento della seconda metà del ‘900.
Il territorio caltavuturese richiama da sempre un particolare interesse storico-archeologico grazie alla sua forte eredità agricola, che porta con sé i segni di un’antica tradizione locale, e alle tracce di occupazione degli insediamenti del passato, come i “mannari”, ovili in pietra alle pendici della Terravecchia segno delle prime migrazioni a valle della popolazione.