RISTORANTI
Qualia. Cucina a-tipica siciliana
La diversità della nostra cucina è data dal rispetto per la materia prima e dalle tecniche di cottura innovative.
L’idea di Qualia nasce nel 2016 da una scelta coraggiosa: diverse esperienze all’estero nei migliori ristoranti stellati del Nord Europa che riaccendono in una giovane coppia il desiderio di ritornare nella propria terra, a Cefalù. Il confronto con una realtà diversa ha fatto sorgere la consapevolezza delle grandi potenzialità di un territorio ricco e della grande abbondanza di materie prime, che si è tradotta in un progetto volto a proporre un tipo nuovo e particolare di cucina.
La cucina biologica è uno dei vostri punti di forza: come si svolge la ricerca delle materie prime?
Ci serviamo del costante appoggio dei piccoli produttori biologici, con cui nel corso del tempo abbiamo instaurato un rapporto di stima e fiducia. Il legame diretto col produttore costituisce una garanzia di qualità, dato che l’agricoltura biologica necessita di una particolare attenzione nei confronti della sicurezza e della genuinità.
È sicuramente complicato reperire costantemente prodotti biologici perché non c’è una grande disponibilità, però la genuinità delle materie prime è il mezzo principale per garantire la qualità del prodotto finale.
Quali differenze avete notato nella lavorazione dei prodotti e nella gestione dei ristoranti in Nord Europa?
Il contatto col mondo dell’alta ristorazione in città nordeuropee come Oslo e Copenaghen ha evidenziato l’importante rispetto, quasi maniacale, che queste culture culinarie hanno per la materia prima. Questi ristoranti stellati realizzano numerosi piatti pregiati con pochissime materie prime dalla reperibilità ridotta a pochi mesi dell’anno. Oltre alla grande efficienza a livello gestionale, uno dei punti di forza rispetto al nostro territorio, è la quotidiana consegna dei prodotti da parte dei fornitori, che qui si scontra invece con una crescente difficoltà nello scovare le realtà delle piccole aziende biologiche.
Cosa significa Qualia e qual è l’idea alla base del progetto?
I “qualia” sono le qualità soggettive che ogni individuo, nella sua soggettività, è in grado di percepire: ogni esperienza cosciente ha una sensazione qualitativa diversa da un’altra.
Quella gustativa è un’esperienza sensoriale che varia da persona a persona: è ciò che vogliamo che i nostri clienti vivano durante un pranzo o una cena nel nostro ristorante. Ma più semplicemente “qualia” significa qualità, ed è su questa che vogliamo puntare in primis nel nostro lavoro e da cui siamo ossessionati quotidianamente.
Come si è svolta la prima fase di sviluppo del progetto?
La ricerca della location adatta è stata molto lunga e complessa. Quello che cercavamo era uno spazio defilato dal resto degli altri ristoranti, proprio per mantenerci in linea con l’originaria idea progettuale di diversità ed originalità della cucina da noi proposta.
Questo locale lo abbiamo trovato per caso, dopo una estenuante ricerca, e dal primo istante ci è apparso perfetto per realizzare il nostro progetto: lo abbiamo immaginato esattamente com’è adesso, soltanto con qualche dettaglio in meno.
Abbiamo cercato di non stravolgere del tutto l’ambientazione del locale, segnato negli anni da una lunga storia: esso è stato in passato una fabbrica di ghiaccio che riforniva il mercato ittico nelle vicinanze e poi una macelleria importante di Cefalù. Il locale era di per sé ricco di fascino: è bastato soltanto qualche accorgimento per personalizzarlo e dare ad esso una nuova forma che rispecchiasse l’identità di Qualia.
“ Il nostro menu si presta ad accontentare tutti i palati, da quelli più sofisticati a quelli più tradizionalisti. ”
Perché quella di Qualia è una cucina a-tipica?
Innanzitutto la diversità della nostra cucina è data dal rispetto per la materia prima e dalle tecniche di cottura innovative, come quella a bassa temperatura, che permettono di esaltarne il gusto e mantenerne inalterate le proprietà.
Inoltre cerchiamo di dare un grande risalto alle verdure, spesso sottovalutate, grazie soprattutto allo stretto contatto con i fornitori che ci garantiscono una materia prima eccezionale. La nostra cucina si caratterizza per dei piatti particolari e per degli accostamenti audaci, realizzati giocando sui contrasti di temperatura e di sapore.
Quale piatto consigliereste ai futuri avventori?
Uno dei piatti più apprezzati del nostro menu è il polpo e patate, inserito inizialmente come provocazione proprio per la sua grande popolarità. Tuttavia il nostro piatto è molto diverso da quello classico: la tradizionale patata è sostituita da una spuma di patate fatta al sifone, il polpo viene cotto a bassa temperatura e poi scottato in padella e infine servito con una salsa concentrata di pomodoro di nostra produzione e da una salsa al nero di seppia.
Come vi approcciate alle nuove culture alimentari come il vegetarianismo e il veganismo e come adattate il vostro menu a queste particolari esigenze?
Nutriamo un profondo rispetto verso ogni scelta culinaria ed alimentare: abbracciare una cultura alimentare diversa è espressione del proprio modo di essere. Il nostro menu si presta ad accontentare tutti i palati, da quelli più sofisticati a quelli più tradizionalisti.
Il nostro amore per le verdure e i nostri numerosi piatti privi di carne o pesce, rendono il nostro menu ideale anche per clienti vegetariani o vegani.
Per concludere ci concedete qualche piccola anticipazione sul menu primaverile-estivo?
Il nuovo menu prevede nuovi piatti sfiziosi, tra cui l’ultimo ideato è una lasagnetta con ragù di coniglio alla cacciatora, servita con una spuma di pecorino e rifinita con una spolverata di olive e capperi; o ancora i cappellacci con ricotta di capra e cime di rapa e la vellutata di fagioli badda di Polizzi.