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Polizzi, città “Generosa”
Un libro di pietra che racconta potere e sapere. Un labirinto di strade dove è veramente facile perdersi alla prima visita, ma ancora più probabile rimanere estasiati da tanto colore, tradizione e arte.
L’attributo “generosa” glielo diede Federico II, per ringraziare la popolazione dei doni ricevuti, oggi dopo millenni sono ancora numerosi i segni dello splendore artistico di Polizzi Generosa. Un tessuto urbano rimasto intatto nei secoli tra i vicoli, slarghi e piazzette che custodiscono un patrimonio artistico unico. Dalla chiesa del Carmine con al suo interno il Crocifisso ligneo e l’Ecce Homo, attribuiti allo scultore Francesco Gallusca, alla scultura, del XVIII secolo, realizzata da Filippo Quattrocchi raffigurante la Madonna del Carmelo. Da visitare la Chiesa di Santa Maria delle Grazie detta “Badia Nuova”, con l’annesso Monastero benedettino, all’interno è possibile ammirare la pregevole custodia lignea scolpita nel 1697 dallo scultore locale Pietro Bencivinni e la tela raffigurante “I quattro Arcangeli” attribuita a Gaspare Bazzano, detto lo Zoppo di Gangi.
La Chiesa di San Nicolò De Franchis è tra le più antiche di Polizzi Generosa, la sua costruzione risale al 1167. L’antico Monastero di Santa Margherita o “Badia Vecchia”, realizzato nel XV secolo, ha sull’altare maggiore una tela della Trasfigurazione e ancora si può ammirare una statua marmorea dedicata a Santa Margherita, attribuita a Domenico Gagini e il dipinto di San Benedetto in trono (1611) di Giuseppe Salerno. È possibile ammirare i ruderi dell’antico Castello, esistente già nel periodo Bizantino, adiacente vi è l’antico Palazzo Notarbartolo, e il Museo Ambientalistico Madonita (M.A.M.) dove è possibile ammirare esemplari magicamente conservati della ricchissima fauna siciliana e madonita.
La Chiesa Madre, con il suo portale gotico-chiaramontano e l’ampia scalinata d’accesso all’interno, è un vero e proprio giacimento artistico-monumentale custodisce opere di grande pregio, spicca un quattrocentesco trittico fiammingo attribuito a Rogier Van der Weyden che raffigura la Vergine con il Bambino, e ancora il trittico “della Visitazione” realizzato nel 1519 da Johannes de Matta. Sull’altare maggiore la statua della Vergine (1508) realizzata da Giuliano Mancino, all’interno vi sono opere di artisti come Giuseppe Salerno, Bartolomeo Berrettaro, Francesco del Mostro e Filippo Quattrocchi. Nella cappella dedicata a San Gandolfo si conserva parte del quattrocentesco sarcofago marmoreo realizzato da Domenico Gagini per conservarne le spoglie che però oggi sono deposte in un’urna d’argento.
E ancora da vedere la Chiesa di San Gandolfo la Povera (1622) e principalmente la Chiesa di San Girolamo che custodisce la scultura in legno policromo dell’Immacolata Concezione, la cinquecentesca statua in marmo della Madonna con il Bambino di Giandomenico Gagini e le preziose tele del XVII secolo di Giuseppe Salerno: Il martirio di Santo Stefano, La Madonna del Rosario e La Sacra Famiglia.
All’interno dell’ex convento dei Gesuiti, oggi sede del Comune, è ospitata la Biblioteca Comunale “Lancia di Brolo” inaugurata nel 1893 dove sono conservati incunaboli, cinquecentine, seicentine e manoscritti. Il palazzo comunale, che diverrà presto anche sede del museo del Costume e di quello del Giocattolo, oggi ospita la sede del museo Civico Archeologico.
Da ammirare Palazzo Carpinello le Chiese dell’Udienza, di Santa Maria Gesù Lo Piano (1300) di Sant’Antonio Abate (originariamente antica moschea araba) e ancora le chiese di Santa Maria della Porta o degli Schiavi, di Santa Caterina comunemente detta “Batiula”. Meritano una visita, la Chiesa della Commenda, risalente al 1177, opera di Ruggero D’Aquila, prima costruzione edificata fuori le mura della città. La chiesa, proprietà dell’Ordine Sovrano Militare di Malta, aveva il compito di proteggere i pellegrini e dare assistenza agli ammalati e in fine da ammirare l’Eremo di San Gandolfo, situato sull’omonima contrada ai piedi del colle su cui sorge il paese di Polizzi Generosa.