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A Petralia Soprana nel cuore della terra per ammirare il sale siciliano
Un giacimento di salgemma purissimo dove ancora oggi si estrae quella polvere bianca che, duemila anni fa valeva come l'oro.
Passi leggeri nel silenzio, rumore di seta e respiro. È un salto nel tempo, nelle viscere della terra alla scoperta del sale e dei suoi segreti millenari. Otto livelli, scavati sino al cuore della terra, e più di 80 km di gallerie compongono la miniera di Sale Italkali di Raffo (frazione di Petralia Soprana) che si trova sulla catena montuosa delle Madonie.
Un sito geologico che si è formato cinque milioni di anni fa a seguito del prosciugarsi del mar Mediterraneo.
Un giacimento di salgemma purissimo dove ancora oggi si estrae quella polvere bianca che, duemila anni fa valeva come l’oro, era moneta di scambio per i soldati romani pagati, appunto, con il sale (da qui deriva la parola salario).
Ma a sorprendere il visitatore ciò che custodisce (per concessione della Società Italkali)al suo interno: il museo di Arte Contemporanea Sotto Sale, il MACSS, che con le sue sculture di salgemma rappresenta un caso unico al mondo di museo dentro una miniera attiva.
Un percorso fatto di luci, ombre e suggestioni, consente di ammirare trenta capolavori frutto della maestria di artisti di fama internazionale che hanno modellato, lavorando blocchi di salgemma, opere di una bellezza da togliere il fiato. Tra gli scultori presenti, all’ultima Biennale (2017), artisti come il camerunense Patrick Tatcheda o il francese Philippe Berson e il messicano Juan Esperanza e siciliani Giuseppe Agnello, Domenico Pellegrino, Giacomo Rizzo, Nicola Busacca e l’artista milanese Michele Soddu.Una vista guidata, di un’ora circa, che consente di scoprire la storia geologica della Sicilia arricchita da testimonianze artistiche contemporanee.