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Le mura megalitiche di Cefalù: un museo a cielo aperto
Per la sua posizione di accesso sul mare, Cefalù è stata spesso soggetta, nel periodo medievale, ad attacchi provenienti dalle barche dei pirati e dei saccheggiatori.
Sin dal V secolo a.C Cefalù venne protetta da una fortezza di mura megalitiche che chiudevano la Rocca da una punta all’altra del golfo.
La cinta muraria è ancora oggi visibile: copre tutta la costa, dalla parte inferiore della torre in piazza Garibaldi (oggi inglobata nella chiesa di Santa Maria della Catena), per poi coprire l’intera Rocca e saldarsi su alcune fenditure naturali.
Gli Arabi, che arrivarono a Cefalù nell’XI secolo, restarono colpiti dallo stratagemma difensivo adottato nella cittadina, tanto da definirla una vera e propria fortezza fabbricata sopra gli scogli. Tra la scogliera e le mura megalitiche, Cefalù divenne un fortino inespugnabile, e fu realmente più difficile per le dominazioni successive insediarsi in questo centro abitato florido di cultura e di economia.
Sulle mura difensive erano collocate solo quattro porte di accesso alla città, costantemente controllate e poste in posizioni privilegiate. Tre di queste affacciavano sul mare, mentre una era posizionata verso l’entroterra.
La prima porta si immetteva nella plateia, oggi corrispondente a corso Re Ruggero. Da qui, le mura costeggiavano il mare esternamente, seguendo la discesa Paramuro, i cui resti sono ancora visibili in alcuni giardini privati.
Questa sezione di mura terminava nella porta di Ossuna, da dove iniziava l’alternanza tra costruzione megalitica e scogliera nel formare le mura di difesa. Tra la porta di Ossuna e la porta successiva, quella di Pescara, sono collocati circa 200 metri di fortificazioni. La Porta Pescara è oggi integrata nelle case a ridosso del mare, per una lunghezza di circa 600 metri.
Infine, la quarta porta, la porta della Giudecca, era ancora esistente nel Seicento, e si saldava direttamente con la Rocca di Cefalù.
Gli interventi di manutenzione si sono susseguiti fino all’Ottocento, periodo in cui le mura erano ancora utilizzate a scopo difensivo. Il tratto meglio conservato è quello rivolto oggi a nord, con un’estensione di circa 8 metri.
Le mura megalitiche sono ancora oggi un museo a cielo aperto, che vale la pena visitare ripercorrendone il profilo in una lunga passeggiata.
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