ARTE E CULTURA
A spasso nel tempo con il museo di archeologia virtuale
Un viaggio tra realtà e immaginazione, per rivivere cinquemila anni di storia archeologica delle Madonie e rendere visitabili, virtualmente, siti archeologici oggi non fruibili per colpa delle condizioni geomorfologiche
A spasso nel tempo con il Museo di Archeologica Virtuale (MAV). Un viaggio tra realtà e immaginazione, per rivivere cinquemila anni di storia archeologica delle Madonie e rendere visitabili, virtualmente, siti archeologici oggi non fruibili per colpa delle condizioni geomorfologiche e principalmente far comprendere ai più piccini, giocando, l’archeologia e la storia delle Madonie.
Unico del genere al mondo il Mav si trova a Bompietro, in provincia di Palermo, e consente un viaggio tridimensionale degli antichi siti archeologici della: Grotta del Vecchiuzzo (Petralia Sottana), sito abitativo di Balza Areddula (Bompietro), necropoli di Balza Areddula (Alimena), Castello di San Mauro Castelverde, terme Romane e ipogei di Contrada Muratore Castellana Sicula, il mulino del 1800 di contrada Aliva (Blufi) e ancora tra i reperti del monte Alburchia (Gangi). A garantire un’esperienza multisensoriale: visori tridimensionali, realtà aumentata e piattaforme interattive, tutte le ricostruzioni virtuali sono basate su studi archeologici in siti dove oggi sopravvivono solo resti degli antichi insediamenti.
Articolato in 700 metri quadrati sono ben 40 le istallazioni in grado di mostrare il bello dell’archeologia delle Madonie.
Grazie a un vetro olografico, si può ammirare un reperto rinvenuto nella Grotta del Vecchiuzzo che risale al 2500-2000 avanti cristo, c’è la ricostruzione 3D di una casa Sicana e attraverso dei visori di realtà virtuale sarà possibile spostarsi e scoprire nei dettagli il castello ricostruito di San Mauro Castelverde, con l’ausilio di un joy pad, si può visitare il sito di Balza Areddula secondo le sembianze che doveva presentare durante il periodo arcaico. Un proiettore interattivo simula anche uno scavo archeologico che consente ai visitatori di eseguirne con i piedi uno virtuale e rinvenire anche reperti, ma anche resti delle civiltà moderne, come l’odiata plastica o altro ancora.