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Targa Florio, la corsa di ieri, oggi e domani
Tra miti e leggende, una scena internazionale e un traguardo a tre cifre
Tra le corse automobilistiche italiane più antiche e famose al mondo c’è La Targa Florio. Fortemente voluta, finanziata e organizzata da Vincenzo Florio è stata disputata 61 volte, senza soluzione di continuità a causa delle due guerre mondiali: dal 1906, anno dopo l’istituzione della Coppa Florio, al 1977.
Percorsi stretti e tortuosi, tipici delle strade che percorrono la catena montuosa delle Madonie, sono stati il principale palcoscenico dello spettacolo più amato dagli appassionati di corse automobilistiche. La partenza avveniva presso il Tempio Imerese di Buonfornello, un tempio dedicato alla vittoria: simbolo di buon auspicio per tutti i piloti. Il tragitto si snodava poi su vere e proprie stradine di campagna, con fondo atterrato: Cerda, Caltavuturo, Castellana, Petralia Sottana e Soprana, Geraci, Castelbuono, Isnello, Collesano e Campofelice, circa 150 km di strade impraticabili. Ma il vero ostacolo da superare per i piloti, non era tanto la durezza del tracciato ma gli uomini sui muli che passeggiavano senza scrupolo lungo il tragitto. Tempi in cui l’idea di aprire “Facebook” per aggiornarsi sugli “eventi futuri”, era ancora molto lontana. La mancanza di comunicazione, spesso, rendeva difficile far giungere a tutti i Paesi la richiesta esplicita di “Legare tutti gli animali durante il giorno dello svolgimento della gara”. Così gli automobilisti, tra una curva e l’altra, si adoperavano per scansare asini, cavalli, mucche, pecore e maiali.
Mercedes, Porsche e Ferrari sono alcune della marche internazionali delle auto presenti in gara. Una gara vissuta in prima persona da tutti coloro che si trovavano lì ad assistere e a sperare che il “loro prediletto” tagliasse per primo il traguardo. “Le scene della Targa Florio sono uniche al mondo, la gente era protagonista della vittoria del beneamino di casa e a quei tempi ero io”, lo testimonia Nino Vaccarella, soprannominato nel tempo Preside Volante, mito dell’automobilismo italiano e vincitore di 3 edizioni della Targa Florio.
Festeggiata nel 2016 la 100° edizione, quella del 2018 è stata ricca di buoni propositi per il futuro. Angelo Pizzuto, Presidente dell’Automobile Club Palermo e organizzatore della gara, ha voluto infatti ricordare di come la corsa abbia “iniziato un processo di internazionalizzazione – commenta – che ha portato la Targa Florio in Australia”. Un futuro ricco di aspettative che porta a “valutare per il 2018 altre situazione similari – continua il Presidente – che possano portare un giorno la Targa Florio a conseguire il titolo mondiale, agognato da milioni di sportivi”.
La gara più antica del mondo, vera e propria istituzione dello sport italiano, viene ricordata oggi al Museo Targa Florio di Collesano, situato presso i locali del Municipio. Proprio qui, gli appassionati, potranno consultare cimeli, foto, trofei, parti di vetture storiche, tute di piloti, giornali, libri, classifiche e tanto altro materiale che permette di percorrere a ritroso la storia della corsa. Altri tre musei sono stati realizzati a cura di privati: Cerda, Campofelice di Roccella e Termini Imerese.