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Cefalù e la leggenda di un amore tragico: Dafni
Cefalù è il luogo del mito di Dafni, un poeta inventore del canto bucolico siciliano.
Una leggenda che racconta un amore tragico, di un uomo che tradisce e per questo perde la sua vita.
Dafni era figlio del dio Hermes e della ninfa Dafnide, ma adottato dai pastori perché abbandonato, da neonato, in un bosco di piante di alloro. Con il tempo diventa musico, canta alla sua mandria accompagnato dal suono della zampogna il cui uso aveva appreso dal dio Pan.
Presto quel giovane pastore diventò non sono bellissimo, ma anche conosciuto per i suoi versi, le sue poesie e il delicato canto che ammaliava molte donne. Un giorno invitato a palazzo del re Zeno che voleva ascoltare il suo canto e le sue poesie, Dafni conquistò l’attenzione della regina Clifene, sedotta da quel fascino delicato e romantico. Perdutamente invaghita dal giovane poeta, sposato però con Echeneide figlia di Giunone, la regina tentò di sedurlo ma senza successo.
Non contenta dell’accaduto e decisa a conquistare il suo obbiettivo, la regina organizzò un’altra cerimonia a palazzo invitando Dafni e approfittando dell’assenza del re. A causa di un potente vino dagli effetti afrodisiaci capaci di ottenebrare la mente, il poeta cedette ai continui tentativi della regina, offrendosi a lei e al suo amore.
Avvenuto così il tradimento, la madre della moglie, Giunone, si vendicò della figlia accecando Dafni. Disperato e cieco, cominciò a vagare per le campagne siciliane continuando a portare con sé il suo canto, la sua arte, intaccata ormai da un dolore profondo e intenso. Viaggiando per i monti della sua terra, Dafni continuò a suonare e cantare canzoni tristi.
Ecco che giunto nei pressi di Cefalù, prese una decisione: togliersi la vita. Fu a questo punto che il padre Hermes ebbe pietà del figlio e, proprio nell’attimo prima di schiantarsi, trasformò Dafni in una rupe.
Secondo la leggenda siciliana di Dafni quella rupe sorge ancora oggi sul mare di Cefalù, accarezzata dalle onde del mare. Si racconta che nei pressi di quel luogo, si possa ancora percepire il dolore di quel poeta, caduto tra le braccia di una donna che non era sua moglie pagando con la vita.
E ancora, si racconta, che quel luogo sia pervaso da quella tristezza, che il mormorio del mare porti con sé una malinconica sinfonia che ricorda quelle recitate da Dafni.
La rupe oggi è inserita nel registro dei luoghi e della memoria della Regione Siciliana: una tappa immancabile per chi voglia scoprire la storia di Cefalù.