MAGAZINE
A Pollina integrazione perfetta tra mare e monti delle Madonie
Integrazione perfetta fra case storiche e paesaggio. Un borgo abbarbicato sulla sommità di un monte con un senso straordinario di equilibrio e armonia, una terrazza naturale che si affaccia da una parte sul mar Tirreno dalla parte opposta sul verde dei monti delle Madonie. A Pollina la qualità si vede, si tocca, si annusa c’è dentro, insomma, di tutto e di più: il paesaggio, la cultura, l’arte, il mare. Una passeggiata tra i caratteristici vicoli permette di avere i piedi nel passato e ammirare il simbolo di Pollina, un gioiello architettonico tra la torre quadrata e castello, il teatro Pietra Rosa, opera realizzata nel 1978, che ha come caratteristica unica, la pietra rosata o bianca utilizzata per la sua costruzione, ma principalmente è un luogo da dove si gode una veduta ampia da costa a costa.
Secondo alcuni storici, Pollina sarebbe la moderna erede della città greca di Apollonia, consacrata al dio della luce, ha anche una frazione rivierasca, Finale di Pollina, densamente popolata che si è sviluppa intorno a una delle torri di avvistamento, da sempre è stato considerato luogo di delizie, un posto ideale dove villeggiare e godere del mare grazie alla splendida spiaggia di Torre Conca, ribattezzata della Valtur.
Il principale edificio religioso di Pollina è la sua chiesa Madre, intitolata ai santi Giovanni e Paolo, custodisce gran parte del patrimonio artistico pollinese come i capolavori di Antonello Gagini, una Natività (1526) e un gruppo scultoreo raffigurante la Madonna con San Giuseppe e il Bambino Gesù, allo stesso autore è attribuita anche la Madonna delle Grazie (1515) e il pregevole tabernacolo di marmo che custodisce il bassorilievo. Merita una visita la chiesa dedicata a San Giuliano, patrono di Pollina, esempio di architettura romanica (rimaneggiata, purtroppo, nell’Ottocento).
In cima al pizzo sorge il castello di cui oggi rimangono pochi ruderi, poco lontano s’innalza ancora imponente la torre quadrata che, tra il 1548 e il 1550, fu utilizzata dal grande scienziato messinese Francesco Maurolico come osservatorio astronomico. A un architetto veneziano, Antonio Foscari, si deve il progetto realizzato nel 1978 del moderno anfiteatro di Pietrarosa, costruito appunto tra il castello e la torre medievale.
Una delle più belle testimonianze storiche della frazione di Finale è la Torre di avvistamento costiera del Marchese che sovrasta la scogliera, posizionata su uno sperone roccioso dal quale si gode un mare incredibilmente trasparente e la vista spazia da Cefalù a Capo D’Orlando.
Diverse le possibilità di escursioni nel cuore del Parco delle Madonie ma una delle particolarità delle campagne di Pollina è la presenza di frassineti: da questi alberi, da luglio a settembre, si estrae la manna e in questo periodo è possibile ammirarne l’antica tecnica di estrazione. La manna è utilizzata come lassativo o come sedativo della tosse, ma anche come dolcificante e in alcune preparazioni alimentari.
Nel territorio, al confine con quello di San Mauro Castelverde, scorre il fiume Pollina che, nel suo tragitto verso il mare, ha scavato nella roccia delle gole spettacolari: le Gole di Tiberio.
Da visitare, inoltre, la zona di Serra Daino (550 m s.l.m.). Si tratta di un vero e proprio giardino botanico di essenze mediterranee: sughere, olivastre, lentischi, corbezzoli, ginestre, lecci, mirti, e dove è possibile ammirare le orchidee spontanee.