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Passafiume Bistrot

Hanno iniziato a proporsi con qualche aperitivo e snack, come bar e locale serale, ma oggi Passafiume Cantina Bistrot si apre alla cucina e diventa ristorante. Non una cucina qualsiasi, ma moderna e rielaborata, ma soprattutto non un ristorante qualsiasi. I titolari, infatti, avevano un’idea ben precisa di come sarebbe dovuto essere: un ambiente d’élite, ricercato, che riuscisse a differenziarsi rispetto al resto.

 

Come nasce l’idea di Passafiume Cantina Bistrot?

«Nasce dal desiderio di creare un ambiente diverso da quello che c’è in questa città, sia per la posizione, sia per l’ambiente più d’élite, più ricercato. La nostra clientela qui ha la possibilità di distaccarsi un po’ dalla massa, ritrovando il gusto nel cibo e nel bere un po’ più raffinato rispetto allo standard».

 

La scelta del luogo è stata quindi determinante…

«Sì, vedendo questo posto in affitto abbiamo subito pensato che fosse la location ideale, anche se ancora bisogna impegnarsi molto. Ovviamente la prima stagione sarà quella dei test, per capire che tipo di cucina portare avanti, per poter affiliare un pubblico locale e poi attrarre anche un pubblico straniero.

 

Quali sono i punti di forza di Passafiume?

«Stiamo puntando sulla qualità dei vini, c’è un menu con prodotti di zona del territorio, rielaborati, magari un po’ più moderni per dare un’immagine differente del piatto. Lo chef ha 25 anni e vuole crescere, sperimentarsi, ha già lavorato in altri luoghi ma per la prima volta ha una sua cucina. Questo è l’anno zero, abbiamo aperto in inverno partendo con i soli aperitivi. Già in questo ci siamo differenziati, proponendo di base un tagliere con le bruschette con hummus, che è un po’ una panella rivisitata, e varie creme, tarallucci. Stiamo giocando un po’ con i sapori, anche con i drink con il Gin tonic aromatizzato alla zagara… magari diventa il must del locale, perché no?».

 

Come definire la cucina del ristorante?

«Puntiamo su prodotti del territorio, di qualità, su un menu non vastissimo su cui ci si può focalizzare meglio. E un menu che può essere cangiante giorno per giorno, con qualche variante alla lavagna, lo speciale del giorno giusto per seguire un po’ il mercato, ogni giorno per il giorno dopo si programma ciò che si cucina, senza avere un menu troppo statico ma che possa evolversi sicuramente in base alle stagioni, alla qualità, per lavorare un prodotto bello e lavorarlo in maniera diverso».

Tornando a quelli che sono i punti di forza, oltre alla cucina “cangiante” e di qualità, cos’altro propone il locale?

«Organizziamo musica dal vivo, jazz. Bisogna trovare gli artisti più adatti, l’obiettivo per l’estate è di fare l’aperitivo all’esterno e ci stiamo organizzando in tal senso. Abbiamo proposto delle serate di burlesque, c’è stato un pubblico invernale berlinese, insomma attrae un certo tipo di clientela. Siamo aperti tutti i giorni, con fasce orarie dedicate alla colazione lunga o brunch, al pranzo e alla cena e poi il bancone per un cocktail. Per questo lo abbiamo chiamato bistrot e non solo ristorante. Abbiamo anche il tavolo social che può essere organizzato a gruppi, utilizzato per i buffet o come appuntamenti per single che si vedono, si incontrano lì e si conoscono. Una tendenza che all’estero è diffusa già da qualche anno, un momento in più per fare relazioni sociali».
Siamo un locale senza formalismi, per questo abbiamo deciso di chiamarlo “cantina bistrot” e non ristorante, che è troppo rigido. Non vogliamo definizioni.

È questa l’essenza di Passafiume Cantina Bistrot che, come gli stessi titolari ammettono, è un posto senza definizioni, variegato per sua stessa natura non soltanto nella cucina, seguendo il prodotto di stagione, buono e di qualità che guida la scelta del menu, ma anche nell’organizzazione stessa del locale che può accogliere contemporaneamente chi desidera mangiare o chi semplicemente vuole godersi la musica con un buon cocktail.

Lo Chef

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Aldo Iannarella

Tanta esperienza sul campo, una sincera passione per la cucina che lui stesso definisce parte del suo Dna: nato in Campania, il cuoco Aldo Iannarella vive in Sicilia, proviene quindi…

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